Per ricevere la tv satellite cosa ci vuole?
Dedicato a chi muove i primi passi nel mondo della tv satellite

Chi si avvicina ora alla tv satellite trova un panorama completamente diverso da chi ha iniziato ad interessarsene qualche anno fa. Oggi siamo in piena era digitale con le sue regole e le sue incertezze. Proviamo a tracciare un possibile percorso per chi vuole affrontare l’argomento con lucidità.

Il clima che caratterizza l’attuale momento della tv satellite è di grande cambiamento. E stata da poco introdotta la tecnica di trasmissione digitale che ha trasformato la tv via satellite e presto trasformerà anche la tv terrestre.

Chi si trova completamente a digiuno di conoscenze nel campo delle trasmissioni televisive solitamente tenta l’approccio con la tv satellite basandosi sulla poca esperienza acquisita da utente della tv terrestre.

Purtroppo le due "televisioni" terrestre e satellite hanno una sola cosa in comune: gli apparecchi impiegati per ottenere la visione dei programmi tv ovvero i televisori e i videoregistratori. Tutto ciò che stà "dietro" è nettamente diverso passando dal terrestre al satellite. In prima analisi le elevate frequenze impiegate e l’estrema lontananza del satellite, fanno si che anche soltanto orientare una antenna parabolica diventi una operazione difficilissima e a volte insormontabile per la quantità di variabili in gioco.

Proprio a queste variabili ci si deve riferire costantemente e la loro conoscenza permette di ottenere la padronanza del mezzo.

Le variabili in gioco

In prima analisi la differenza tra trasmissione tv terrestre e satellite è costituita dall’estrema lontananza del satellite, più di 36 mila chilometri, rispetto ad un normale ripetitore tv terrestre che solitamente non dista più di qualche decina di chilometri.

Per questo motivo le trasmissioni satellitari impiegano frequenze di trasmissione elevatissime che richiedono meno potenza per fare più chilometri.

Ciò significa che i segnali della tv satellite quando raggiungono la terra, o meglio l’area di servizio a cui sono destinati, sono talmente deboli da richiedere apparecchiature speciali e sofisticate per la loro "cattura". Tali apparecchiature si possono sintetizzare in quella che è oggi l’antenna parabolica.

Un altro aspetto che differenzia i segnali tv terrestri da quelli della tv satellite riguarda il metodo con cui i vari programmi tv e radio vengono trasmessi. Il metodo impiegato dal tv terrestre è stato concepito per permettere il servizio con apparecchi riceventi a basso costo. Ciò ha permesso di sviluppare prodotti, quali i televisori e i videoregistratori, su larga scala e quindi ottenendo buone prestazioni a prezzi accessibili. La modalità di trasmissione TV terrestre ha un grande difetto, l’estrema sensibilità alle riflessioni. Capita raramente di osservare immagini nitide soprattutto in montagna o al mare. Ciò è determinato dall’estrema vulnerabilità dell’immagine tv in presenza di riflessioni date dalle montagne, da ostacoli di varia natura o dal mare.

Nelle trasmissioni tv satellite per evitare i fenomeni degradanti del lunghissimo percorso dei segnali viene applicata una modalità di trasmissione diversa che non è sensibile ai fenomeni di riflessione ma che richiede maggiori risorse in termini di banda occupata. Infatti un canale tv terrestre occupa normalmente una banda larga circa 8 MHz contro i 27/36 MHz di un canale satellitare. Nonostante ciò la tv satellite si è evoluta senza restringere la banda occupata da un canale.

Queste differenze tra tv terrestre e satellite, rendono incompatibili i televisori ed i videoregistratori con i segnali diffusi via satellite. Per questo motivo non si può collegare l’antenna parabolica direttamente al televisore.

Ci vuole quindi un apparecchio che funzioni da interfaccia tra l’antenna parabolica ed il televisore. Questo apparecchio è il ricevitore satellite.

Grazie alle attuali tecniche di trasmissione digitale, si possono ricevere da satellite oltre ai programmi televisivi e musicali anche servizi aggiuntivi. Tra questi il più semplice ed anche il più intuitivo è l’EPG (Electronic Program Guide) ovvero la "guida elettronica ai programmi". Grazie a questo servizio si può sapere in ogni istante il nome del programma che si stà seguendo ed avere informazioni sulla sua durata, orario di inizio e fine, e informazioni aggiuntive quali : una breve descrizione del programma o la trama di un film.

Questo servizio è già attivo anche per i canali della RAI e, credete, non c’è niente di più comodo.

 
Esempio di EPG visualizzato su un programma RAI con un ricevitore costruito da Italtel

Sono attualmente attivi altri servizi offerti dalla tv a pagamento dell’unico, al momento in cui scriviamo, provider ovvero D+. Tali servizi riguardano la possibilità di ricevere trasmissioni a pagamento di partite di calcio, avvenimenti sportivi, e altri programmi. Inoltre si stà introducendo un servizio sintetizzabile nelle parole "paga per vedere" e conosciuto come pay per view abbreviato PPV. Questo è il primo di alcuni servizi innovativi che si stanno evolvendo in continuazione. Basti pensare che in Francia, i provider della tv digitale da satellite offrono addirittura la possibilità di giocare con appositi video game interattivi trasmessi via satellite utilizzando il telecomando in dotazione con l’apparecchio..

Non c’è che dire il panorama è allettante ed offre argomenti convincenti per passare alla tv satellite.

I componenti dell’impianto

Facciamo conoscenza con i componenti necessari alla ricezione da satellite.

Prima di tutto parliamo dell’antenna. Questa deve essere di tipo parabolico, ovvero deve essere formata da un disco riflettore ed un dispositivo speciale posto di fronte, in una posizione che si chiama "fuoco della parabola".

Questo dispositivo speciale si chiama "LNB" o comunemente "convertitore".

Lo scopo del convertitore è di amplificare i segnali ricevuti da satellite e nello stesso tempo convertirli in segnali aventi un valore di frequenza più basso. Facciamo un esempio: per ricevere i programmi digitali della RAI la nostra antenna deve captare un segnale avente una frequenza pari a 11.804 MHz, tale frequenza all’uscita dell’LNB la ritroviamo notevolmente abbassata e pari ad un valore di 1.204 MHz. Questa frequenza può transitare comodamente e senza problemi in un cavo coassiale e quindi può essere trasferita verso il ricevitore satellite. Diversamente la frequenza di 11.804 MHz è troppo elevata per percorrere un cavo coassiale e quindi non sfruttabile per collegare qualsiasi tipo di apparecchio. Il convertitore è dunque un elemento indispensabile per rendere i segnali ricevuti da satellite completamente fruibili dai restanti apparecchi dell’impianto di ricezione.

Il ricevitore satellite è l’elemento più costoso di una impianto tv satellite.

Il suo compito è di trasformare i complessi segnali satellitare in normali segnali tv visualizzabili sui comuni televisori. Per compiere questa operazione deve poter sintonizzare i vari canali, elaborarli e trasformarli idoneamente. Visto che tutte queste operazioni richiedono circuiti complessi il tutto viene gestito da un microprocessore centrale interno al ricevitore e controllabile con un telecomando.

Il ricevitore satellite diventa quindi un apparecchio nel quale si deve compiere la sintonia e la successiva memorizzazione di tutti i canali ricevibili da satellite. Diventa quindi indispensabile l’impiego di un telecomando sia per selezionare i canali disponibili sia per compiere altre operazioni aggiuntive.

Conclusioni

Riassumendo quindi, un impianto per ricevere la tv via satellite è composto dai seguenti elementi:

una antenna parabolica dotata di LNB, un cavo di collegamento per l’antenna, un ricevitore satellite, un cavo di collegamento con il televisore.

Esempio di mmagine TV generata dall’EPG - Il servizio televisivo diffuso da satellite sfrutta nuovi servizi offerti gratuitamente agli utenti come l’EPG. Con questo servizio si ottiene sullo schermo del tv la visualizzazione di informazioni aggiuntive sul programma corrente quali, il titolo del programma, l’eventuale trama di un film ecc;....